ARTICOLI DI KIRA FAVA, STORIA

ENZO TORTORA

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Anche se è morto il 18 Maggio 1988, un anno prima della mia nascita, e non ho potuto seguire direttamente la sua storia e la sua carriera, ho sempre ricordato con affetto la drammatica storia di Enzo Tortora, quello che per me è l’uomo dallo sguardo gentile.
Uomo di successo, famoso presentatore TV, all’apice del successo con la conduzione di PORTOBELLO quando, il 17 Giugno 1983, a Roma, viene inaspettatamente arrestato. L’accusa? Infamante e dolorosa: l’accusa di associazione per delinquere di stampo camorristico.
Le accuse si basano sulle dichiarazioni dei pregiudicati Giovanni Pandico, Giovanni Melluso e Pasquale Barra. Pasquale Barra noto come assassino di galeotti quand’era detenuto e per aver tagliato la gola, squarciato il petto e addentato il cuore di Francis Turatello, all’epoca ai vertici della malavita milanese.
Anche 8 imputati nel processo alla Nuova Camorra Organizzata, tra cui Michelangelo D’Agostino pluriomicida, detto “Killer dei cento giorni”, accusano Tortora. A queste accuse si aggiungono quelle del pittore Giuseppe Margutti, già pregiudicato per truffa e calunnia, e di sua moglie Rosalba Castellini, i quali dichiareranno di aver visto Tortora spacciare droga negli studi di Antenna 3.
Inizia per Tortora un calvario fatto di vergogna e angoscia. Tortora sconta sette mesi di carcere, poi continuerà la sua detenzione agli arresti domiciliari per motivi di salute. Il 17 Settembre 1985 Tortora viene condannato a dieci anni di carcere e solo il 15 Settembre 1986 questo calvario ha fine e Tortora viene assolto con formula piena dalla Corte d’appello di Napoli. Per i suoi accusatori inizia un processo per calunnia: secondo i giudici gli accusatori del presentatore – quelli legati a clan camorristici – hanno dichiarato il falso per ottenere una riduzione della loro pena.
Enzo Tortora tornerà alla conduzione di Portobello il 20 Febbraio del 1987, accolto dagli applausi del pubblico. Le prime parole che pronuncerà, visibilmente commosso, sono diventate storia:
« Dunque, dove eravamo rimasti? Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai. E questo “grazie” a questa cara, buona gente, dovete consentirmi di dirlo. L’ho detto, e un’altra cosa aggiungo: io sono qui, e lo so anche, per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi. Sarò qui, resterò qui, anche per loro. Ed ora cominciamo, come facevamo esattamente una volta. »
Purtroppo questa brutta storia ha lasciato il segno e ha provato profondamente Tortora, nel fisico e nella mente.
Morirà solo un anno dopo il ritorno alla conduzione di PORTOBELLO, il 18 Maggio 1988, stroncato da un tumore polmonare.

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